venerdì 30 gennaio 2009

L'ANTISEMITISMO IN CANONICA



Don Floriano, il sacerdote di Silea (provincia di Treviso) convinto che le camere a gas fossero aree di sterilizzazione dei campi di concentramento, che a morire nell'Olocausto furono in 2-300 mila invece che sei milioni (ma il numero esatto è così importante?) è solo uno sciocco. Sciocco, definizione benevola, che Don Floriano non merita.
Delle sue idee personali non mi importa nulla: ma quelle parole offendono il ruolo che ha, quello di ministro di un culto improntato all'amore, alla tolleranza, al rispetto del prossimo, alla vita, contro ogni violenza.
Il suo invece è un ministero medioevale, che si appoggia sui più stupidi preconcetti. e' il lato oscuro del cristianesimo: quello dei roghi, delle conversioni fatte con la violenza, della misogenia, della caccia alle streghe.
Se Don Floriano pensa ancora che gli ebrei siano rei di deicidio è affare suo. Oggi ho letto sui g iornali reazioni dure da parte delle gerarchie cattoliche, anche di quelle locali. Spero che dalle parole si passi ai fatti. L'importante non è riportare questo sacerdote bizzarro all'interno del magistero della Chiesa, ma riparare l'offesa che questo irresponsabile con la toga ha procurato. In partucolare ai cristiani come me, che a questo punto non possono che ritenerlo indegno dell'abito che porta. Indegno, offensivo, insopportabile, inaccettabile, da vomito.

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