giovedì 15 gennaio 2009

BRAVA (FINALMENTE) LA LEGA...E PURE L'OPPOSIZIONE

Anticrisi, governo sotto sui comuniConfindustria: "Pochi quattro mld"

Il premier Berlusconi e il leader della Lega Bossi alla Camera durante il dibattito sulla fiducia
ROMA - Governo battuto in aula alla Camera su un ordine del giorno al decreto legge anticrisi, che oggi ha ottenuto l'approvazione definitiva di Montecitorio, passando così al Senato. L'odg riguarda il rispetto del patto di stabilità per gli enti locali. Si tratta di un ordine del giorno del Pd che "impegna il governo a valutare la possibilità di escludere dai saldi utili del patto di stabilità interno degli enti locali i pagamenti a residui concernenti spese per investimenti effettuati nei limiti delle disponibilità di cassa a fronte di impegni regolarmente assunti ai sensi dell'articolo 183 del testo unico degli enti locali". 283 sì, 237 no. L'odg era a firma, tra gli altri, della deputata del Pd Paola De Micheli e del deputato Pier Paolo Baretta. L'approvazione dell'ordine del giorno è stata possibile grazie all'astensione della Lega. I sì all'approvazione al decreto anticrisi sono stati 283, i no 237, 2 gli astenuti. L'Mpa, per esprimere il proprio dissenso, non ha partecipato al voto. Il provvedimento, da convertire in legge entro il 28 gennaio, passa ora all'esame del Senato. La protesta dei sindaco della Lega. Ieri il governo aveva incassato la fiducia della Camera sul dl anticrisi, ma era emerso l'intento dei sindaci e degli amministratori del Carroccio di sforare il patto si stabilità in segno di protesta dopo che una deroga speciale è stata concessa nei giorni scorsi al Campidoglio. "Questo - hanno sottolineato alcuni esponenti leghisti - è un'evidente autorizzazione morale per tutti i sindaci che hanno ben gestito i loro bilanci, erogando servizi di ottima qualità ai loro cittadini, a tenere lo stesso comportamento".

Veltroni, maggioranza in difficoltà. L'approvazione dell'odg presentato dal Pd, e non solo, ha sottolineato il segretario del partito Walter Veltroni, fa emergere tutte le difficoltà nelle quali si dibatte la maggioranza: "Quando è iniziata la crisi economica e finanziaria, - ha detto nel suo intervento in Aula - come hanno fatto altri miei colleghi europei dell'opposizione di tutti gli schieramenti, ho proposto al governo la collaborazione del Pd. Berlusconi ha risposto con tre parole, 'Me ne frego'... che ripensando alla storia di questo paese fanno venire i brividi. E' questa la profonda differenza che esiste tra noi e voi". Confindustria: 4 miliardi insufficienti. Le misure messe a punto dai governi europei per far fronte alla crisi economica in atto sono inadeguate. E' questo il giudizio di Confindustria che sottolinea la necessità di misure che stabilizzino i mercati, alimentino il credito, sostengano la domanda, migliorino le condizioni strutturali. Per gli industriali, quindi, sono "inadeguate le azioni dei governi perché lente, contenute, incerte, con tensioni e divisioni interne e tra i Paesi". In particolare gli industriali definiscono "controproducente il tempismo delle decisioni tedesche".

(repubblica.it)

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